Con la cerimonia di premiazione del vincitore, si è conclusa il 22 febbraio – presso il Teatro Don Bosco – la quinta edizione del concorso per monologhi teatrali inediti Monologando di Acli Arte e Spettacolo Padova con il Patrocinio del Comune di Padova e della sede nazionale di Acli Arte e Spettacolo. Un’edizione che ha visto come finaliste solo donne, autrici e interpreti, con tematiche forti e controverse: l’immigrazione, la malattia, la perdita di un figlio, l’infrangersi di un sogno per un futuro migliore. Con il voto di gradimento del pubblico, al quale si è aggiunto quello della giuria selezionatrice, ha prevalso il testo Lucciole e Lanterne di Marzia Birro interpretato da Beatrice Catinella. In foto alcuni momenti della premiazione con il Presidente provinciale di Acli Arte e Spettacolo Gianluca Meis e la regista Renata Rizza Stracquadanio i quali hanno voluto ricordare e ringraziare anche tutte le altre finaliste: Patrizia Resconi, Tiziana Mantovani e Sara Baldassarre.
Con piacere e soddisfazione segnaliamo che il progetto “La Fenice ti racconta: Un magico anello, tra gnomi, giganti ed eroi” prodotto dall’Associazione U-Mus con il Conservatorio C. Pollini su commissione della Fondazione Teatro La Fenice, è ufficialmente entrato nel Fedora Prize, il concorso internazionale dedicato a valorizzare e premiare i migliori progetti di innovazione nel campo del teatro musicale e della danza, cui aderiscono le più importanti istituzioni culturali (Teatro alla Scala, Royal Opera House, American Ballet Theatre, per citarne alcuni). Oltre a tale premio il programma di Fenice Education, dentro il quale si trova anche il progetto, è stato selezionato anche per l’International Opera Awards. È oramai il quinto anno che il Conservatorio e l’Associazione U-Mus, quale ente strumentale e di servizio del Pollini stesso, sviluppano insieme progetti originali di teatro musicale e laboratorio interattivo destinati ai bambini e alle famiglie come avvio all’opera. Sono riscritture di opere del repertorio classico eseguite nel territorio veneto e nelle Sale Apollinee del Teatro La Fenice da allievi, ex allievi e docenti del nostro Conservatorio. In questi anni sono stati realizzati e prodotti il laboratorio vocale “Come un colpo di Cannone” e lo spettacolo “Cenerentola”; infine, il progetto attuale “Un magico anello” tratto dalla Tetralogia di Wagner con oltre 200 repliche e visto da più di 3500 bambini nel corso della passata Stagione. È un’esperienza importante particolarmente per gli studenti e gli ex studenti che in questi anni si sono avvicendati nelle diverse produzioni, hanno affrontato un vero pubblico di spettatori in un contesto e in una condizione lavorativa normata e altamente professionale. Per il Conservatorio ha rappresentato un’ulteriore prova delle proprie potenzialità artistiche e professionali nel figurare tra i soggetti che collaborano con continuità con un importante ente come il Teatro la Fenice. Per U-Mus è un momento di grande soddisfazione che ripaga delle fatiche e dell’impegno.
Acli Arte e Spettacolo Padova nel congratularsi con U-Mus e quanti sono impegnati in questo progetto invita tutti a visitare e scoprire Fedora, scorrendo tra le produzioni in concorso. Cliccando a questo indirizzo Web è possibile visitare la scheda del progetto e votarlo.
Dopo il successo della rassegna dello scorso autunno, e le richieste di promuovere altri appuntamenti, torna “Metti una sera al Barbarigo”, rassegna teatrale di Acli Arte e Spettacolo Padova in collaborazione con la direzione dell’Istituto Barbarigo di via del Seminario. Collaborazione nata dal comune intento di offrire alla popolazione di Padova una possibilità di svago che accomuni qualità culturale, servizi (il teatro si trova nel centro storico di Padova, ma è dotato di un ampio parcheggio gratuito interno) e momento di aggregazione. Si riparte il 7 marzo 2020 con una nuova e varia proposta tra classici del teatro e proposte più contemporanee sia in italiano che in dialetto. Di seguito l’intero programma
7 Marzo
Il Giuocatore
di Carlo Goldoni
Compagnia Tarassaco Teatro
Regia Silvio Barbiero
Venezia, come il resto d’Europa, nel XVIII secolo è preda dalla febbre del gioco d’azzardo: Florindo è inchiodato al tavolo da gioco e sogna la vincita definitiva che però sembra irraggiungibile. Un classico è contemporaneo quando ci parla, quando influisce sui nostri pensieri e sulle nostre azioni di domani. In questa commedia dai meccanismi perfetti il ritmo stesso richiama esattamente la dinamica autolesionistica di chi si getta nel vortice della dipendenza. The Clash, Rolling Stones, Led Zeppelin, Lou Reed, Ramones e Patti Smith sono la scenografia sonora di questo (disgraziato) tempo antico e futuro, dove la tentazione dell’autodistruzione sembra un gesto vitale entusiasmante.Il precipizio è il battito più intenso; che tu sorrida o ti disperi poco cambia rispetto all’intensità del brivido. L’universo implode, lo sguardo si opacizza e si intensifica solo un effimero intuito, con qualche breve illuminazione.
14 marzo
No ze’ vero….Ma ghe credo!
Commedia brillante in tre atti liberamente tratta da “Non è vero… Ma ci
credo” di Peppino De Filippo.
Compagnia teatrale Ridendo s’impara
Traduzione ed adattamento a cura di G. Guiotto
Non è vero ma ci credo, la più celebre e divertente commedia di Peppino De Filippo, scritta nel 1942, protagonista uno superstiziosissimo Commendator Gervasio Savastano alle prese con una duplice preoccupazione: il sospetto di avere alle proprie dipendenze uno iettatore, causa del cattivo andamento degli affari, e l’infelicità della figlia Rosina, innamorata di un impiegato non all’altezza del suo rango. Improvvisamente la sorte, nelle sfortunate sembianze del gobbo neoassunto Alberto Sammaria, sembra girare a favore di Savastano che, ritrovata la serenità sia in ambito professionale che familiare, ne attribuisce il merito all’influsso positivo della beneaugurante deformità. Tutto sembra filare liscio finché Sammaria confessa al commendatore di essersi innamorato
21 Marzo
Rumors
di Neil Simon
Traduzione di Maria Teresa Petruzzi
Compagnia teatrale I Rumoristici
Regia Elisa Meneghetti
Rumors è una esilarante commedia americana contemporanea, scritta da Neil Simon. I fatti si svolgono a New York dove quattro coppie di coniugi, invitati a festeggiare l’anniversario di matrimonio del vice sindaco della città, si ritrovano a casa di quest’ultimo, dove trovano lui privo di sensi e lievemente ferito, una pistola, dei vetri di una finestra rotti e, per finire, tutti i cibi e il necessario per la festa pronti, ma nessuno per farla iniziare né per fornir loro una qualche spiegazione, data l’assenza spiazzante della padrona di casa, nonché quella dei domestici. Tutto questo, unito al dilemma di non sapere cosa sia successo, genera una imbarazzante e sgradevole situazione, che viene gestita dagli otto invitati in maniera grottesca, dove tensioni e timori contribuiscono ad evidenziare la fragilità e le nevrosi di ciascuno di essi. La commedia si sviluppa su due atti dove predomina una costante comicità di situazione, che diverte lo spettatore, lasciando al tema del “giallo” un ruolo marginale, che resta un po’ sullo sfondo. Una frizzante commedia che, con uno stile tutto americano, tratteggia bene le nevrosi della vita moderna.
28 marzo
Assassinate la Zitella
Commedia brillante in due atti di Gian
Carlo Pardini
Compagnia teatrale Tom Tom
regia di Renata Rizza Stracquadanio
Siamo alla fine degli anni ’50. La ricchissima e anziana zia Sara è venuta a mancare, le sue adorate nipoti sono state invitate nella villa della defunta dopo il funerale per la lettura del testamento. Niente di più gradito per le tre avide nipoti Jessica, Gloria e Rita che, accompagnate dai loro strampalati mariti, aspettano impazienti l’arrivo della Notaio Lindon per sapere quale fetta dell’eredità potranno ottenere! Ma la zia Sara ha giocato loro un ultimo sorprendente scherzo, il considerevole lascito e la speranza di una futura vita agiata vengono messe in discussione da uno strano cavillo che compare nel testamento. La vicenda procede, così, tra equivoci, malintesi, preparazione di agguati, inganni e tradimenti che inducono lo spettatore a riflettere sulla superficialità e vacuità di talune esistenze, sulla caduta dei valori e sul prezzo della vita umana. Divertimento e risate assicurati, tra gag e colpi di scena ma… attenzione! Perché la parola d’ordine sarà: Assassinate la zitella!
4 Aprile
La Suocera e La Nuora
di Carlo Goldoni
Compagnia Palcoscenico Città di Monselice
Regia di Beatrice Greggio
Un classico goldoniano, questa commedia racconta i conflitti di una famiglia che vive a Palermo. Nella famiglia entra Doralice, figlia di un mercante, Pantalone, con una dote di ventimila scudi. Entra come sposa del Conte Giacinto, figlio del Conte Anselmo Terrazzani e la Contessa Isabella. Comincia un conflitto senza fine tra suocera e nuora a causa dell’orgoglio, della classe sociale e dei servitori. Il padrone di casa, il Conte Anselmo, non lo è davvero perché è un uomo menefreghista che solo pensa al suo museo d’antichità dove spreca tutti i soldi e in realtà non ha nessun valore. Con un padrone menefreghista, la suocera e la nuora in conflitto, un figlio e marito che non vuole dispiacere a nessuna, i cicisbei, il Cavaliere del Bosco e il dottore Anselmi, che invece di aiutare a risolvere il conflitto lo peggiorano, la cameriera Colombina che fa lo stesso con lo scopo di guadagnare ancora più, e un servitore, Brighella, che inganna il padrone di casa con l’aiuto del suo amico Arlecchino vendendogli antichità false, l’unica persona capace di risolvere i conflitti è il vecchio ed onorevole Pantalone.
Prenotazione
telefonica al 3337680147 tutti i giorni feriali dalle 17.00 alle 20.00; il
sabato dalle 10.00 alle 12.30 – dalle 15.30 alle 18.30 (posto riservato fino
alla 20,30 della serata).
In occasione del ventennale della rassegna, tradizionale appuntamento con le produzioni delle compagnie aderenti ad Acli Arte e Spettacolo, abbiamo scelto di mettere in cartellone solo nuovi spettacoli, dei debutti veri e propri, testimonianza autentica della vitalità di cui godono le realtà culturali del nostro territorio. Un impegno continuo, in nome dell’amore per il teatro, che si fa anche aggregazione, attenzione a tematiche sociali, volontà di promuovere cultura e passione. Abbiamo inoltre pensato di chiedere al pubblico un gradimento di quello che vedranno in scena e di premiare la compagnia vincitrice con una speciale targa del ventennale! Durante la rassegna assisteremo inoltre alla fase finale del concorso per monologhi teatrali inediti Monologando, giunto anch’esso alla quinta edizione. Anche in questo caso sarà il pubblico a decretare il vincitore, tra i finalisti selezionati. Vi aspettiamo dunque a teatro!
Teatro Polivalente Don Bosco
Via De Lellis, 4 – Padova
Programma
18 gennaio 2020 Compagnia Arlecchino AMORI IN OPERA tratto da “Nina no far la stupida” di Rossato e Gian Capo Libero adattamento di Sara Centenaro Regia di Gabriele Brugnolo e Paola Zapolla
Amori in opera
La compagnia Arlecchino, nata dall’ex compagnia Morassutti, per festeggiare i 60 anni di teatro propone in prima assoluta, con la collaborazione di alcuni componenti della disciolta compagnia, una versione inedita della commedia musicale “Nina no far la stupida” di Arturo Rossato e Gian Capo, portata in scena con successo, dagli stessi ex attori e attrici negli anni ’60. Il nuovo adattamento, dal titolo “Amori in Opera”, presenta l’inserimento di nuovi personaggi, parte del testo originale e le modifiche di alcune scene. Le vicende si svolgono nella ridente e poco frequentata località della riviera del Brenta, all’ombra della meravigliosa villa di Malcontenta. Da vent’anni il musicista della cittadina, il maestro Bugansa, cerca di sfondare e rappresentare la sua opera “Nina non far la stupida a Venezia”. E mentre la Nina par esser là pa ‘ndar, arriva una misteriosa Signora. Sarà forse la famosa soprano veneziana?! Nel pieno spirito goliardico della commedia dell’arte e della romantica commedia shakespeariana di “Sogno di una notte di mezza estate”, riusciranno i novelli Arlecchino (Momoletto) e Colombina (Corallina) a rimescolare le carte e far trionfare l’amore e far sposare i giovani innamorati osteggiati da tutore e genitore? In un crescendo di furberie, il buon Bugansa metterà in scena la sua Nina combinando l’opera alla realtà. Note di regia. Perché proprio “Amori in opera”? Tutto ruota attorno all’opera in musica che il maestro Bugansa vorrebbe rappresentare e attorno agli amori che i personaggi vivono o vorrebbero vivere. Non solo i giovani protagonisti Lelio e Nina e Fulgenzio e Corallina, ma anche Todaro, il podestà del Paese, la sorella Cate e Bortolo, ricco gentiluomo di campagna, si riscoprono a passar la note al balcon par sospirar ala luna. Gli attori della compagnia Arlecchino e dell’ex compagnia Morassuti in “AMORI IN OPERA” daranno vita ad esibizioni canore che coinvolgeranno lo spettatore in un crescendo di accattivanti melodie. Direzione musicale e pianoforte il Maestro Antonio Bortolami. Al violino Stefano Chimetto
25 gennaio 2020 Teatro dei Curiosi DUE DOZZINE DI ROSE SCARLATTE di Aldo de Benedetti Traduzione e adattamento in dialetto veneto di Andrea Masiero Regia di Gianni Mazzucato
Teatro dei Curiosi
Un testo leggero, frizzante e allestito in maniera decisamente comica. Tuttavia “Due dozzine di rose scarlatte” non è solo una simpatica commedia degli equivoci. È un testo in cui traspare il desiderio e la necessità di sognare ciò che non possiamo avere. E così, un mazzo di rose ricevuto dalla persona sbagliata genera incomprensioni, litigi e malumori, fino a mettere in crisi un rapporto di coppia che sembrava saldo e privo di incertezze. D’altronde, come diceva Alexandre Dumas, il matrimonio è una catena così pesante che per portarla bisogna essere in tre!
1 febbraio 2020 Gruppo teatrale Il Canovaccio SINCERAMENTE BUGIARDI Commedia brillante di due atti di Alan Ayckbourn Regia di Antonello Pagotto
Gruppo teatrale il Canovaccio
A giudizio della critica “Sinceramente bugiardi” è il capolavoro della prima stagione dell’insigne e celeberrimo Commediografo britannico, quello più farsesco ma anche dotato di uno stupefacente virtuosismo nel costruire una pièce trascinante con il minimo dei mezzi, ovvero un banale equivoco e due coppie appartenenti a generazioni differenti. Il tutto ruota intorno ad un tema proprio della farsa: le menzogne dei personaggi e gli equivoci che esse provocano, in un mènage apparentemente ordinato. Philip, maturo uomo d’affari, vuole passare un weekend con la sua giovane amante Ginny che sembra avere una relazione seria (il matrimonio è in vista) con il giovane e squattrinato Greg, il quale nutre qualche dubbio sulla fedeltà della ragazza, al pari di Sheila, moglie indulgente ma non ingenua, nei confronti del marito Philip, soggetto alquanto instabile e dissennato. In una condizione tale, Greg si presenta nella casa dei due maturi coniugi contando di parlare con i genitori della fidanzata; orgoglioso e determinato nell’annunciare il matrimonio a Philip, che dal canto suo vede come futura sposa la moglie, persuaso che Greg sia da tempo l’amante di Sheila. In realtà la vicenda raggiunge il paradosso: Ginny finisce con l’apparire la figlia dell’amante Philip, mentre Sheila la sua madre illegittima, in un fitto susseguirsi di colpi di scena perfettamente rispettosi dei canoni della commedia anglosassone, attribuendo ad un banale paio di pantofole, più volte chiamato in causa, l’ happy end della giovane coppia, il matrimonio appunto, messo in serio pericolo.
8 febbraio 2020 Compagnia dell’Imprevisto EL MOROSO VECIO di Miledi Poppi e Federica Santinello
Compagnia dell’Imprevisto
Il primo amore non si scorda mai, si sa. Specie se torna dopo vent’anni quando ormai la tua vita è andata da tutt’altra parte, come per Neta. O se lo insegui da sempre senza avere il coraggio di prenderlo, come succede a Sebastian. O se te lo sei conquistato ma lo dai per scontato, come fa Checo… Migranti che tornano nella terra natia, cuoche un po’ chiromanti, sartine innamorate, dongiovanni di provincia, mogli insoddisfatte, nonne che la sanno lunga, cugine – quasi- di città, operai afflitti da balbuzie selettiva, mariti un po’ distratti, genitori della sposa un po’ sopra le righe: undici personaggi intrecciano le loro storie, si inseguono, litigano, si ingannano, si confrontano, si incontrano e si scontrano per sette giorni, fino alla resa di conti sullo sfondo del matrimonio della figlia del sindaco, l’evento più atteso da tutto il paese, al quale nessuno può mancare. Uno scoppiettante girotondo di equivoci e sorprese che racconta divertendo di com’eravamo – e di come siamo ancora! – sorridendo dei nostri difetti e apprezzando i pregi della nostra gente.
15 febbraio 2020 Gruppo teatrale Dimensione Arte IL DELITTO PERFETTO Di Frederick Knott Regia di Alberto Frasson Traduzione italiana di Alvise Sapori
MARGOT: Credi davvero al delitto perfetto? MARK: Certo! Ma solo nei miei libri. Penso che io sarei capace di idearne uno meglio di chiunque altro, ma dubito che riuscirei a portarlo a termine. TONY: Ah…e perché no? MARK: Perché nei romanzi le cose vanno come l’autore vuole che vadano, ma nella vita…non è detto.
Gruppo teatrale Dimensione Arte
Si tratta di un breve scambio di battute tra alcuni dei protagonisti di questa pièce teatrale, ma in realtà è proprio qui che l’autore rivela il meccanismo che regolerà lo svolgersi della storia. E’ davvero possibile organizzare il delitto perfetto? L’ingegno umano è in grado di anticipare qualsiasi mossa come in una partita a scacchi con la vita? Tony Wendice, ex campione di tennis americano, dopo aver scoperto la relazione di sua moglie con lo scrittore di gialli inglese Mark Halliday, impiegherà un anno e mezzo per pianificare nei minimi dettagli l’omicidio di Margot e per ereditarne l’immensa fortuna. Ma, come profetizzato da Mark nelle battute iniziali, nella vita non è detto che le cose vadano come uno se le aspetta e così per Tony, purtroppo, la partita a scacchi si riapre. Chi la spunterà? A chi toccherà la mossa finale di “scacco matto”? In questo testo teatrale di Frederick Knott, che Alfred Hitchcock utilizzerà per girare l’omonimo film nel 1954, troviamo, oltre agli immancabili ingredienti del giallo (tensione, suspence, colpi di scena), anche un’interessante dimensione psicologica dei personaggi per cui, alla fine dei conti, non è possibile stabilire chi sia davvero la vittima e chi il carnefice. Verità e menzogna albergano in ognuno di loro…come, forse, in ognuno di noi.
22 Febbraio 2020 Compagnia teatrale Jonathan’s Performing arts È UNA CARATTERISTICA DI FAMIGLIA Di Ray Cooney Regia di Renata Rizza Stracquadanio
Compagnia teatrale Jonathan’s Performing arts
Un grande ospedale. Una sala privata dove i medici sostano a riposare, chiacchierare, scambiarsi qualche battuta. Un rampante medico chirurgo di mezza età, David Mortimore, conta febbrilmente i minuti che lo separano dall’inizio della prestigiosa Conferenza Ponsonby. Elegante, sicuro di sé. La vita gli sorride. La carriera gli sta per sorridere. La giornata sembrerebbe perfetta, se non ci fossero i colleghi di Mortimore a creare un allegro caos intorno ad esso: un paio di medici allegri e pasticcioni; una caposala rumorosa e un po’ rintronata; il vulcanico Presidente del Consiglio di Amministrazione dell’Ospedale Sant’Andrea; la moglie di Mortimore. Normale amministrazione, comunque. Ma la Giornata Perfetta di David Mortimore sta per cambiare tono… L’ingresso di una giovane donna e la sua incredibile rivelazione dà inizio ad una serie folle di colpi di scena, di incidenti, di invenzioni fantasiose, di menzogne vergognose, in un vortice pazzesco di travestimenti, incomprensioni, equilibrismo, litigi, siringhe, sedativi e supposte. Ma non temete: un geniale – o ingenuo? – Sergente di polizia indagherà su tutti e su tutto. Il povero Dottor Mortimore non avrebbe neppure immaginato di dover mettere così a dura prova il proprio sistema nervoso…e di dover riconsiderare in modo così improvviso le proprietà del DNA, e del modo in cui le “Caratteristiche di famiglia” si possono trasmettere… Commedia esilarante e piena di colpi di scena che scivola tra equivoci e situazioni paradossali. “È una caratteristica di famiglia” nasce dalla penna dell’autore inglese Ray Cooney, creatore tra l’altro di commedie campioni d’incassi come “Taxi a due piazze” e “Se devi dire una bugia dilla grossa”. Si tratta di uno spettacolo divertente che tocca un tema inusuale nella prosa, e cioè prende in giro un mondo, quello della sanità, col quale abbiamo purtroppo a che fare quotidianamente. L’intreccio della commedia è frenetico, si susseguono senza sosta equivoci e scambi di persona che coinvolgono il pubblico dall’inizio alla fine. In fondo il ruolo del teatro oggi è proprio questo, guardare alle cose della vita con un occhio diverso, disincantato e irriverente, perché ridere fa bene alla salute.
Prima dello spettacolo premiazione del vincitore del concorso Monologando
29 febbraio 2020 Acli Arte e Spettacolo Padova LE DUE ZITTELLE Di Tommaso Landolfi Adattamento e regia di Gianluca Meis
“È costume degli uomini tenere se possibile in gabbia l’oggetto del proprio amore”
Le due Zittelle
Nena e Lilla sono due sorelle, ormai di una certa età, rimaste nubili e dedite alla cura di una ingombrante madre malata. Vinte dalla sensazione di vivere in una prigione e in modi diversi attaccate alla religione – più di facciata e per non destar chiacchiere in paese che per reale convinzione – sono molto affezionate ad una piccola scimmia di nome Tombo, regalo del defunto fratello marinaio. La loro routine verrà pesantemente sconvolta da una rivelazione che le metterà di fronte alla più terribile delle scelte. Tratto da una novella di Tommaso Landolfi, che ha voluto raddoppiare le t della parola zitella per sottolineare una certa propensione e vocazione delle protagoniste a non parlare troppo , la storia in realtà ci mostra due donne, vinte forse da troppi rimpianti, che si confrontano su temi assai sensibili della fede non senza un macabro umorismo di fondo che ben dipinge una società, quella degli anni trenta del novecento, sull’orlo di una nuova catastrofe.
Prima dello spettacolo consegna della targa del ventennale allo spettacolo di maggior gradimento per il pubblico
Direzione artistica: Gianluca Meis, Anna – Rita Di Muro e Greta Berlese Inizio spettacoli ore 21.00 – apertura biglietteria ore 20.00 Biglietto d’ingresso: Intero € 8,00 ridotto € 7,00 13/16 anni – over 65 e soci Fantalica; studenti € 5,00 previa presentazione del badge gratuito 0/12 anni – Persone diversamente abili
Per informazioni e prenotazioni: Prenotazione telefonica al 3337680147 tutti i giorni feriali dalle 17.00 alle 20.00; il sabato dalle 10.00 alle 12.30 – dalle 15.30 alle 18.30 (posto riservato fino alla 20,30 della serata).
La direzione artistica ringrazia le compagnie che partecipano alla rassegna, Marco Fermati e ACLI Padova per la preziosa collaborazione.
La giuria selezionatrice del Concorso per monologhi teatrali inediti Monologando 2020 tramite il proprio voto ha indicato i finalisti che si esibiranno durante la rassegna Su il Sipario e che sottoporranno i propri lavori al giudizio del pubblico. Ecco i loro nomi e il titolo del monologo:
Sara Baldassarre con “Zoe“
Marzia Birro con “Lucciole e lanterne“
Donatella Busini con “Svetlana“
Tiziana Mantovani con “Il mare vivo“
Patrizia Resconi con “Il sole domani“
La direzione artistica del concorso e la Presidenza di Acli Arte e Spettacolo Padova ringrazia tutti i partecipanti, mai numerosi come quest’anno, e a tutti diamo appuntamento al prossimo anno augurandoci di trovare ancora il loro interesse per questo concorso che cresce di anno in anno e che, per la prima volta nella sua storia, trova in finale cinque autrici donne. A loro un sincero in bocca al lupo.
Torna per il secondo anno la rassegna Rusticàlia di Febo Teatro in collaborazione con il Circolo NOI e il Comune di Santa Giustina in Colle. In programma delle proposte che esaltano le qualità artistiche del territorio, un invito ad artisti e spettacoli con un “sapore veneto doc”. Tre spettacoli diversi tra loro e ciascuno con una propria specificità: chi utilizzerà come linguaggio scenico il dialetto, chi ambienterà il racconto in questi luoghi, chi semplicemente è nato, cresciuto e lavora qui. Questo perché – come sostengono Claudia Bellemo e Nicola Perin, direttori artistici di Fwebo Teatro – “riteniamo importante comunicare quanto il teatro sia molto concreto e legato ai nostri territori più di quanto si pensi. Basti pensare a nomi illustri come Carlo Goldoni e Ruzzante o alla Commedia dell’Arte, famosa in tutto il mondo. Da questa consapevolezza si può partire per costruire insieme una realtà che includa il Teatro e lo spettacolo dal vivo come importanti fondamenta per investigare dentro sé stessi, imparando a conoscere i propri talenti e per migliorarsi come singoli e come società“.
Il primo appuntamento sarà l’11 gennaio 2020 alle ore 21.00 con “Tomato Soap” di e con Ariela Maggi e Giulio Canestrelli, regia di Lydie le Doeuff. La musica dello spettacolo è del cantautore Iosonouncane. “Tomato Soap” porta in scena il tema della violenza di genere raccontando la storia di un uomo e una donna che pensano di darsi amore e si danno morte. Seguiamo le vicende di Gianni e Gilda dal loro primo incontro, l’innamoramento, la costruzione di una vita insieme, fino a diventare spettatori dell’incrinarsi del rapporto e della prepotenza con cui la violenza ne diventa protagonista. Cogliamo le ritualità malate che si insinuano nella coppia, e la malintesa capacità di perdono che ne sostiene la terribile sopravvivenza. Gianni e Gilda sono due pupazzi di gommapiuma a grandezza umana, marionnettes portés, manipolati a vista dagli attori. Ma la storia dei pupazzi è anche il gioco della coppia di attori-manipolatori, che sotto gli occhi del pubblico scambiano le carte, invertendo i ruoli: è infatti l’attrice a fare l’uomo e l’attore a fare la donna. A dispetto della gravità del contenuto, “Tomato Soap” utilizza un linguaggio lieve, visuale, ironico, muto, accompagnando gli spettatori al limite della risata, là dove la tragedia diventa grottesco. Lo spettacolo si è classificato secondo al playFestival 2.0 di ATIR Teatro Ringhiera e Piccolo Teatro di Milano e ha vinto “Teatro voce della società giovanile” di Endas Emilia Romagna e Itc Teatro.
Il secondo appuntamento, sabato 8 febbraio ore 21:00, vedrà in scena una produzione di Febo Teatro “#Mirros” con Nicola Perin e Eleonora Fontana. Testo di Andrea Pennacchi e Lia Bonfio mentre lo stesso Pennacchi ne firma anche la regia con Lorenzo Maragoni. Lo spettacolo teatrale è volto a sensibilizzare il pubblico di ogni età riguardo al delicato tema della dismorfofobia, cioè del problema che molti giovani (e non solo) hanno nel non riconoscere nel modo naturale la propria corporeità. Un problema che a volte può sembrare banale ma che spesso porta a reazioni esasperate e angosciose fino a causare gesti assurdi. Siamo alla fermata del tram e, come ogni giorno, Anita, studentessa liceale, lo attende per andare a scuola. Ma lei ha un atteggiamento di continuo disagio e sofferenza a causa, si scoprirà, della sua non accettazione del proprio corpo, in particolare dei suoi capelli. Finché un giorno (ha il motorino rotto) alla fermata capita anche Ken, ragazzo estroverso, sensibile e studente di agraria, che la guarda con interesse… Anita è carina, Anita sembra dolce, Anita soffre… Giorno dopo giorno Ken cerca di capire e, in questo complicato percorso, sarà proprio lui a prenderla per mano ed aiutarla a rendere tutto meno difficile.
A chiudere il programma della rassegna Sabato 7 Marzo ore 21:00, saranno invece Giorgio Bertan ed Eleonora Fuser con “Bricola e Regina” Sono due personaggi con maschera, sono la Commedia dell’Arte “moderna”, nati dalla creatività e dalle radici Veneziane dei due attori Giorgio Bertan ed Eleonora Fuser, in uno spettacolo di genere attore-autore. Bricola e Regina, in libera uscita dall’Ospizio di S. Lorenzo dialogano ai margini della società su tutto e su tutti, tra temi universali e vita quotidiana, alternando la cronaca agli aneddoti, i ricordi giovanili ai problemi della terza età. La loro storia di coppia, il passato di ricordi, i rimpianti, le delusioni, le paure, il cinismo (se stava megio co se stava pezo) si alternano tra litigi, scherzi e tenerezze sulla panchina del loro saporito mondo. Bricola e Regina, nella loro pur scomoda vita di strada, esprimono il loro amore per la vita (stemo sempre rampegai) e sono pronti a parlarne con chiunque. Momenti di intimità comico-grotteschi, conditi da un linguaggio popolare ormai quasi perduto, muovono i due personaggi-maschere in un gestuale moderno facendoli idealmente proseguire lungo l’antica via della Commedia dell’Arte.
Teatro Parrocchiale – Santa Giustina in Colle (PD) Piazza Martiri, 16
Biglietti Ingresso intero: 8,00 € Ingresso ridotto (studenti e over 65): 5,00 € I biglietti possono essere acquistati all’ingresso del teatro. Il teatro apre un’ora prima dell’inizio dello spettacolo.
Info e Prenotazioni Mail: info@feboteatro.it Cell: 3201430701
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