Dal 2015, l’Associazione Minimiteatri di Rovigo organizza e produce la rassegna teatrale Donne da Palcoscenico, tra le maggiori manifestazioni dedicate a persone e personalità femminili, di ieri e di oggi, proponendo il femminile come personaggio, come interprete, come autore e regista, nell’intenzione di lasciar brillare una storia e un’anima, quella delle donne, che parla anche attraverso la composita arte teatrale. Per l’anno in corso, Minimiteatri, in partenariato con Fondazione Rovigo Cultura, indice il Concorso Corto teatrale site-specific denominato DONNE DA PALCOSCENICO: NEL CHIOSTRO, STORIA E BELLEZZA NEGLI OCCHI DELLE DONNE, al fine di selezionare progetti artistici dal vivo utilizzando come scenografia il Secondo Chiostro del complesso monumentale del Monastero degli Olivetani di Rovigo.
Oggetto del bando è l’ideazione e la produzione di corti teatrali, dalla durata massima di 20 minuti, con orientamento site-specific adattati allo spazio del Secondo Chiostro del Monastero degli Olivetani sito in Rovigo, aperto a tutti i linguaggi performativi. I tre Progetti Finalisti saranno inseriti nella rassegna teatrale Donne da Palcoscenico 2021 programmata nel mese di giugno presso il Secondo Chiostro del Monastero degli Olivetani, la cui rappresentazione dovrà realizzarsi in stretta collaborazione con la Direzione Artistica di Minimiteatri. Le date potranno subire variazioni a causa dell’emergenza epidemiologica Covid-19. L’organizzazione confermerà il periodo di programmazione con la pubblicazione dei Progetti Finalisti prevista entro il mese di aprile 2021.
Oltre la cronaca, che diventerà storia, quest’anno particolare, ha bisogno di un racconto diverso, a suo modo catartico, che ne metta in luce intensità e contraddizioni. Il filtro migliore che l’uomo ha a disposizione è l’arte, la trasfigurazione poetica, musicale, teatrale… Una traccia indelebile che parta dal personale per diventare universale. Vogliamo realizzare un diario a più voci, a più stili, con linguaggi diversi che sappiano integrarsi e interagire. Un racconto, una poesia, un corto teatrale, una canzone, una coreografia, un fumetto, con l’unico intento di tracciare percorsi nella memoria del contemporaneo.
Vi chiediamo di realizzare: un corto teatrale o una coreografia e riprendeteli in un video (durata massima 10 minuti) una canzone un racconto (massimo una cartella) una poesia una breve storia a fumetti un componimento musicale (durata massimo 10 minuti) e di inviarceli. Li pubblicheremo sui canali Facebook e Instagram ufficiali di AAS, diffondendoli il più possibile, in modo da creare percorsi specifici che interagiscano e si completino: un vero diario insomma, il quale, pagina dopo pagina, ci aiuti a muoverci tra i venti di quest’anno tempestoso.
Una commissione selezionatrice poi realizzerà uno specifico programma che, se sarà possibile, verrà realizzato dal vivo in un evento appositamente pensato ed al quale inviteremo tutti a partecipare. Il materiale va inviato alla mail sedenazionale@acliartespettacolo.it così come eventuali richieste di chiarimento o dubbi sull’iniziativa
Organizzato da Acli Arte Spettacolo nazionale Periodo del Contest Dalle 13.00 del 13 dicembre 2020 alle 20.00 del 31 marzo 2021 Area geografica Tutta Italia Destinatari Tutte le associazioni di base, le scuole di musica, teatro, ballo, fumetto, affiliate ad Acli Arte e Spettacolo di contribuire a questo diario, a questo racconto del 2020 utilizzando la propria peculiare voce
La magia del Teatro sa sempre trovare altre strade per ricordarci quanto sia parte delle nostre vite anche in tempi come questi. E fermarsi ad ascoltare a volte rimane davvero l’unica cosa giusta.
Nasce così dalla compagnia del Teatro delle Ortiche: #RadioOrtiche, un progetto di pillole radiofoniche di pochi minuti in cui attori e attrici della Compagnia faranno rivivere con le loro sole voci frammenti di opere teatrali che hanno contribuito a cambiare (e a fare!) la storia del Teatro.
Ogni pillola sarà quindi una piccola tappa di un viaggio nella storia e sarà dedicata a un innovatore del mondo del Teatro, ad autori che hanno saputo lasciare nel tempo un segno indelebile con la loro penna, la loro arte e capacità di guardare avanti, per riscoprire insieme quanto le “parole giuste” possano ancora dare bellezza ed essere universali.
Il primo appuntamento è disponibile da venerdì 27 novembre sui canali social del Teatro delle Ortiche e poi ogni venerdì per un totale di dieci appuntamenti, dal Teatro greco fino alla satira moderna.
Da un’idea di Cristina Maffia Prodotto dal Teatro delle Ortiche Con il supporto per editing e grafica di Diego De Francesco e Sebastian Pablo Aroca
“Notti in bianco” avrebbe dovuto essere rappresentato il 31 ottobre, nell’ambito del festival Veneto di Mistero, al quale per la prima volta la ProLoco di San Giorgio in Bosco avrebbe preso parto, insieme alla Compagnia dell’Imprevisto. Era stato immaginato come uno spettacolo itinerante, attraverso luoghi significativi del paese. Un percorso che avrebbe intrecciato le storie misteriose e le leggende che si raccontavano nei filó del territorio a suggestioni letterarie, alla ricerca di ciò che accomuna ogni narrazione, in ogni epoca, ad ogni latitudine. Poi non è stato più possibile rappresentarlo, si sa. E allora la Compagnia dell’Imprevisto ha accolto l’invito dell’Unpli Veneto a immaginarne una versione ridotta per il web, che è così stata immaginata come un’anteprima, che possa far venire voglia di vedere lo spettacolo dal vivo, appena si potrà. Presto. Intanto godetevi questo piccolo brivido di paura!
Il 6 novembre 2020 alle 21.00, presso il Teatro ai Colli di Padova in via Monte Lozzo, debutta la nuova produzione del Teatro delle Ortiche: A porte chiuse di J. P. Sartre. Regia e adattamento di Vittorio Attene. Con Cristian Corò, Cristina Maffia, Daniela Zangara. Musiche di Vittorio Attene. Costumi e scene di Caterina Riccomini
Scritta nel 1944 ma estremamente attuale e “rivelatrice”, l’opera di Jean Paul Sartre si svela in tutta la sua potenza comunicativa, trasportandoci in un’atmosfera intima, claustrofobica a tratti, eppure fortemente evocativa. La stanza in cui si trovano i personaggi non ha né finestre né specchi. I protagonisti si aspettano di essere torturati, ma nessuno più entra nella stanza. Alexander, Ines ed Esthelle si ritrovano a dover condividere uno spazio angusto senza la possibilità di poter entrare davvero in contatto, senza ricevere alcuna risposta “dall’alto” sul perché si trovino lì. Dovranno capirlo da soli. E forse ci riusciranno, anche se il prezzo da pagare sarà alto, molto alto.
Per info e prenotazioni: 333 7957079/ teatrodelleortiche@gmail.com specificandoci:
Nome e cognome dei prenotati (specificare se si è congiunti)
In questi anni ci siamo chiesti cosa occorra mettere in campo oggi per incidere realmente sul contesto che abitiamo, per dilatare gli effetti del Festival dei matti che giungerà a NOVEMBRE alla sua undicesima edizione
Confrontandoci con la cittadinanza, ci siamo chiesti come colmare il divario tra quello che diciamo e ripensiamo insieme e che ha bisogno di trasformarsi in riflessioni approfondite e strutturate, e quello che mettiamo realmente in atto per compensare lo scarto tra le vite di chi attraversa un’esperienza di sofferenza mentale e chi ci gira intorno ben sapendo di non poterne essere immune eppure avendo gli strumenti e le risorse per non esserne mai completamente preda.
Il prossimo obiettivo sarà quello di attivare uno spazio di sapere partecipato, di ricerca, formazione e sperimentazione i cui protagonisti, anziché proteggere la propria “differenza” ( che poi si traduce in fatica e solitudine) mettano in comune quello che sanno e le esperienze di cui sono portatori, li scambino e li facciano reagire, costruendo relazioni tenute da un vero interesse di convivenza.
Il podcast che presentiamo va in questa direzione e abbiamo creato un prodotto indirizzato a cittadini, tecnici e non, artisti e non artisti, giovani e vecchi dal titolo LEGATI.
Come riporta il giovane autore e ideatore Furio Visentin “Legati è il dualismo che parla sia dell’orribile pratica della contenzione ma anche dei rapporti tra le persone, come migliorarci e riportare il discorso della salute mentale ad essere centrale nella nostra società e nelle nostre vite.”
Sempre Visentin racconta che “L’idea del podcast nasce a seguito della morte di Elena Casetto, una diciannovenne morta nell’incendio del reparto psichiatrico a Bergamo nel 2019, ma impossibilitata a fuggire perché legata al suo letto, a seguito di un tentativo di suicidio e si sviluppa dopo un intervista telefonica sentita alla radio, dove uno psichiatra basagliano, Peppe dell’Acqua, si domandava in maniera esasperata e quasi retorica perché si fosse preferito legare la persona, anziché parlarci e capire i motivi dei suoi gesti estremi, o perché ancora oggi le psichiatrie di tutto il mondo pensano che sia la malattia l’oggetto del loro lavoro e non la persona, con la sua soggettività.
Il lavoro di una durata complessiva di 100 minuti suddivisi in 5 puntate attraverso a interviste a persone che hanno sofferto e attraversato la malattia mentale operatori e persone comuni ci accompagna ad un nuovo impegno per affrontare un nuovo viaggio in questa nostra “ condizione umana che è la follia” .
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale
Sempre attivo
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici.L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.