Dal 25 al 28 novembre presso la palestra Ca’ Rasi, zona Mandria, US Acli organizza una staffetta sportiva tutta al femminile. Si alterneranno per tre giorni atlete di varie discipline per sostenere la lotta contro la violenza sulle donne. La manifestazione è stata intitolata “Lo sport alleato delle donne” per ricordare come lo sport possa essere un mezzo di crescita personale che rinforza e consolida l’autostima, proteggendo la donna nei momenti di maggior fragilità. AAS collabora con questa iniziativa con una lettura, anche questa tutta al femminile. La scelta del brano non è caduta sul racconto di storie di donne sopraffatte e piegate dalla violenza, bensì su una donna che ha fatto dello sport la sua forza e la sua emancipazione in un contesto dove il maschile aveva sempre l’ultima parola. Alfonsina Strada è stata l’unica donna nella storia a partecipare al Giro d’Italia. Ha sfidato il mondo in cui viveva, riscattandosi da una condizione di estrema miseria. La sua vita è deliziosamente raccontata nel libro “Alfonsina e la strada” di Simona Baldelli dal quale sarà estrapolata un brano.
La lettura si terrà il 27 novembre alle 16,30 presso la palestra di via Ca’ Rasi 2 a Padova ed è a cura dell’associazione LA CASETTA DEL CUSTODE (Via Rovigo, 38), una piccola biblioteca di quartiere che “racconta i libri che presta“
ALFONSINA E LA STRADA
di Simona Baldelli, Sellerio Editore
Nel 1924 il Giro d’Italia rischiava di non partire. Gli organizzatori non erano in grado di far fronte alle richieste economiche delle squadre e queste risposero con una diserzione in massa. Celebri campioni come Girardengo, Brunero, Bottecchia non avrebbero gareggiato; gli atleti dovevano iscriversi a titolo personale e la corsa rischiava di passare inosservata, con grave danno per gli sponsor. Occorreva qualcosa di eclatante, e si decise di accogliere la richiesta di una donna di trentatré anni che insisteva da tempo per partecipare. Si trattava di Alfonsina Strada, aveva già affrontato due Giri di Lombardia. Il tracciato della competizione attraversava la penisola per oltre 3.000 chilometri, gli iscritti furono 108, al via se ne presentarono novanta, e fra questi c’era Alfonsina. Solo in trenta completarono la gara. Il romanzo racconta la sua storia, dai tempi duri e affamati di Fossamarcia, nei pressi di Bologna dove nacque nel 1891, fino al 13 settembre del 1959, giorno della sua morte. In mezzo ci sono due guerre mondiali, la Marcia su Roma cui prese parte uno dei suoi fratelli, e poi D’Annunzio che le regalò una stella d’oro, Mussolini che volle darle un’onorificenza da lei mai ritirata, una medaglia che la zarina Alessandra le appuntò personalmente al petto. E gli anni passati a esibirsi nei circhi d’Europa e due matrimoni, il primo a 14 anni, l’unico modo per andar via di casa perché i genitori le volevano impedire di gareggiare. Il giovane marito era Luigi Strada, di professione meccanico, uomo dalla psicologia molto fragile. Le offrì un amore sincero, lei ne mantenne per sempre il cognome. Dalla povertà alla fama all’oblio, Alfonsina è stata una pioniera della parificazione tra sport maschile e femminile. Simona Baldelli ha trovato lo sguardo e la voce per trasformare la sua epopea in un romanzo attento alle verità della Storia e sensibile alle sfumature dei sentimenti, creativo nella struttura e libero di intrecciare i fatti concreti con l’invenzione necessaria al gesto letterario. Accade allora che nelle sue pagine Alfonsina prenda vita e ci mostri, nella scoperta di un’impresa faticosissima e anticipatrice, il ritratto di una donna che mai volle porsi dei limiti.
In occasione della settimana dedicata all’eliminazione della violenza contro le donne, Venerdì 26 novembre 2021 alle ore 21,00 presso holistichomePark a Padova in via Sannio, la compagnia “Il Canovaccio” presenterà lo spettacolo teatrale “DONNE INTERROTTE”, trasposizione drammaturgica in un tempo liberamente tratta dal libro di Serena Dandini “Ferite a morte”. Regia di Antonello Pagotto. Al Termine seguirà un dibattito con Etta Andreella, presidente della consulta del quartiere 2 – nord, e l’Avv. Anna Ciardullo.
CONTRO LA POVERTÀ EDUCATIVA UN ANNO DI SPETTACOLI TEATRALI E LABORATORI GRATIS NEI COMUNI DELLA BASSA PADOVANA
Febo Teatro vince un bando ministeriale per la promozione della cittadinanza attiva e senso civico. Bambini, ragazzi e famiglie insieme per la costruzione di una “comunità operante” come quella di un alveare. I comuni coinvolti sono 26: Stanghella, Conselve, Bagnoli di Sopra, Correzzola, Tribano, San Pietro Viminario, Pozzonovo, Anguillara Veneta, Agna, Candiana, Civè, Villa del Bosco, Granze, Solesino, Boara Pisani, Vescovana, Arre, Cartura, Terrassa Padovana, Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo.
Tutti insieme si affrontano le avversità e tutti insieme se ne esce, collaborando attivamente ciascuno per la propria parte alla costruzione della comunità. Ispirandosi al sistema sociale delle api, l’idea progettuale della compagnia teatrale veneta Febo Teatro, specializzata nel teatro ragazzi, ha vinto un importante bando del Ministero per le Politiche della Famiglia “Educare insieme” che le consentirà di portare gratuitamente una serie di iniziative rivolte alle famiglie nei comuni della bassa padovana/saccisica.
Stanghella, Conselve, Bagnoli di Sopra, Correzzola, Tribano, San Pietro Viminario, Pozzonovo, Anguillara Veneta, Agna, Candiana, Civè, Villa del Bosco, Granze, Solesino, Boara Pisani, Vescovana, Arre, Cartura, Terrassa Padovana, Arzergrande, Bovolenta, Brugine, Codevigo, Piove di Sacco, Polverara, Pontelongo: questi i comuni interessati dal bando, con una pioggia di spettacoli teatrali per bambini e ragazzi, laboratori e attività per le scuole e le famiglie, tutti rivolti al contrasto della povertà educativa registrata nell’area,come emerso dai sondaggi. Il progetto, che sarà presentato nel dettaglio sabato 20 novembre alle ore 11 presso il Teatro Comunale di Bagnoli di Sopra (PD), si distribuirà per tutto il corso dell’anno scolastico. “L’Alveare delle storie” mira a sviluppare progetti e spettacoli teatrali destinati a bambini e ragazzi di tutte le fasce di età (0-17), con un focus specifico su bambini, famiglie vulnerabili o che vivono in contesti territoriali disagiati. L’obiettivo viene perseguito attraverso il miglioramento della qualità, dell’accesso, della fruibilità, dell’integrazione e dell’innovazione dei servizi culturali che promuovano valori sociali e civili. “Ancora una volta – spiegano Claudia Bellemo e Nicola Perin, direttori artistici di Febo Teatro – il teatro si presta ad essere strumento efficace di sviluppo sociale, occasione di aggregazione sana per le persone e di riflessione per grandi e piccoli su temi importanti. Stiamo uscendo da un periodo di particolare difficoltà e divisione, che ha visto le famiglie e i bambini particolarmente coinvolti e colpiti da un punto di vista emotivo. Questo ha un impatto ancora più grave nelle aree in cui c’è più difficoltà a costruire una comunità cooperante, se non altro per motivazioni geografiche.Le api ci possono condurre e ispirare nella ricerca di nuove forme di partecipazione e condivisione”. Fulcro (alveare) di tutto il progetto è il Teatro Comunale di Bagnoli, che è gestito dalla compagnia teatrale Febo Teatro dal 2021.
Tante le attività previste nelle scuole primarie e secondarie di primo grado e nelle scuole secondarie di secondo grado ma sono in programma anche iniziative specifiche per gli adulti come un corso sulle maestranze del teatro e poi l’originale “Apebus” per i nonni che volessero andare a teatro con i nipoti ma non avessero i mezzi. Per tutto l’anno nelle biblioteche del territorio sarà attivo un kit di caccia al tesoro e inoltre ci saranno letture e spettacoli. Ogni evento teatrale sarà accompagnato da un vero e proprio alveare di legno, nel quale i partecipanti potranno inserire i propri materiali (miele). Tutto il materiale raccolto sarà inserito in un libro che sarà “IL MIELE DEL TERRITORIO” e verrà consegnato a fine progetto ad ogni Biblioteca.
ALVEARE DI STORIE: La presentazione del progetto sabato 20 novembre ore 11 Teatro comunale di Bagnoli (PD)
Quest’anno Acli Arte e Spettacolo di Padova sarà presente all’interno della manifestazione Patavinitas 2021 in forze, con ben tre momenti teatrali presso l’auditorium del S. Gaetano a Padova. Si inizia sabato 13 alle ore 18.00 con “Scena Singolare Femminile” uno spettacolo a più voci e con solo protagoniste donne per sorridere e riflettere di temi quanto mai attuali all’interno di una quotidianità di cui spesso si dimentica la fatica e l’importanza. La particolarità di Scena Singolare Femminile è che si avvale di attrici che provengono da diverse associazioni teatrale affiliate ad Acli Arte e Spettacoli ed è un contenitore “mobile” nel quale monologhi entrano ed escono a seconda dell’intento che si vuole focalizzare, in una crescente e sempre rinnovata splendida collaborazione tra compagnie teatrali. In scena per questa occasione ci saranno Anna-Rita Di Muro del “Il Canovaccio APS”, Paola Zappolla dell”Arlecchino APS”, Elisa Piovan di “Camerini con Vista APS” e Beatrice Catinella di “La casetta del Custode APS”.
Tra i lavori portati in scena ci saranno: “Mamme in chat” che affronta la genitorialità nella nostra epoca, come cambia, se cambia, il ruolo di genitori e in particolare l’essere madre, offrendo uno sguardo divertito e autoironico su questo tema. “Per fortuna è anche cieca”, liberamente ispirato a un monologo di Franca Valeri, ci porta ad incontrare figure di madri ingombranti o assenti tratteggiati con ironico sarcasmo. “Paura” di Goffredo Parise, una riflessione sulla vecchiaia, sulla solitudine e sulla natura umana che trova in questo racconto un epilogo di saggezza e serenità.
La realtà associativa culturale patavina è da sempre poliedrica nella sua proposta e vivace nella sua attività. Da più anni il Comune di Padova ha istituito il Registro comunale delle associazioni affinché tutte le diverse realtà, suddivise per area tematica, potessero coordinarsi e collaborare per la realizzazione di eventi e la risoluzione delle problematiche comuni. L’area tematica “Attività culturali” risulta essere la più numerosa con oltre 400 associazioni. L’Esecutivo d’area, anche per il corrente anno, in sinergia con l’Assessorato alla Cultura del Comune di Padova, ripropone la positiva esperienza degli eventi di vetrina delle associazioni culturali, dopo la pausa pandemica, per i prossimi venerdì 12, sabato 13 e domenica 14 novembre 2021. L’obiettivo principale è offrire visibilità alle associazioni culturali, offrendo alla cittadinanza un’esposizione di tre giorni, dove le diverse realtà, usufruendo di spazi messi a disposizione dal Comune, potranno farsi conoscere offrendo eventi dai contenuti più vari. La nuova edizione di “Patavinitas 2021. Vetrina delle Associazioni culturali” è un evento cittadino che vedrà coinvolte oltre 40 realtà associative per più di 50 micro-eventi, con il lavoro di moltissimi attivisti e volontari, istituzioni e professionisti dei diversi settori della cultura.
Per l’evento è stato appositamente ideato dall’Esecutivo un luogo che sotto il cielo stellato affrescato da Giotto nella Cappella degli Scrovegni presenta il profilo della città di Padova, che rende riconoscibili molti dei monumenti e dei grandi edifici storici. Il nome della manifestazione “Patavinitas” è reso con lettere di colore rosso e bianco alternate riproponendo così i colori civici. In basso a destra, quasi a mo’ di sigillo, è riprodotto infine il logo di “Padova Urbs Picta” legato all’inserimento delle opere pittoriche trecentesche della città nella World Heritage List dell’UNESCO.
ESECUTIVO DELL’AREA TEMATICA “ATTIVITÀ CULTURALI” Leonardo Di Ascenzo – Portavoce Membri: Giordano Melchiorri, Italo Pavanello, Nadia Cario, Michele Dalla Porta, Simonetta Viviani, Bianca Simone, Daniela Antonello, Maurizio Marcassa, Davide Fagherazzi. INFO E CONTATTI: Cell. 339/8414625
È con grande soddisfazione, per il successo che sta riscuotendo come evidenziato dagli articoli in allegato, che segnaliamo La rappresentazione teatrale “il Figlio ritrovato – Milite Ignoto “La scelta” a cura del Gruppo Teatrale Il Canovaccio e dell’Orchestra di fiati delle Forze Operative Nord, iniziativa che rientra nel quadro della commemorazione per il Centenario del Milite Ignoto 1921- 2021. L’opera “Il figlio ritrovato” è un atto unico di circa 80 minuti basato sui monologhi del Tenente Augusto Tognasso (interpretato da Remo Stella), facente parte della commissione incaricata di individuare tra le salme non identificabili dei soldati caduti nella Grande Guerra, una che rappresentasse idealmente i 600.000 caduti. Con lui, incaricata della scelta c’è Maria Bergamas (interpretato da Anna Moro), una popolana di Gradisca che idealmente rappresenta tutte le madri italiane che avevano perso un figlio in guerra. Il diario di viaggio del giovane ufficiale e lo strazio della madre si mescolano alle musiche dell’orchestra di fiati per rivivere con occhi diversi le atrocità di un conflitto che cambiò per sempre il volto del nostro continente gettando il seme di quello che sarà poi la seconda guerra mondiale. Remo Stella è un attore professionista diplomato all’accademia Nazionale d’Arte Drammatica ” Silvio D’Amico” di Roma mentre Anna Moro è una presenza storica del Canovaccio sin dal 2009.
La drammaturgia è stata affidata, per la parte del Tenente Tognasso, ad Alice Pagotto, anch’essa diplomata alla “Silvio D’Amico”, mentre Paola Melchiori, sceneggiatrice anche di alcuni testi portati in scena dal Canovaccio, firma la stesura del testo interpretato da Anna Moro. La regia è firmata Antonello Pagotto. La prima si è tenuta a Schio il 3 ottobre e dopo una serie di date, compreso il prestigioso teatro Toniolo di Mestre e rappresentazioni per gli studenti delle scuole secondarie superiori “Il figlio ritrovato” concluderà le sue rappresentazioni al teatro Verdi di Padova il 2 novembre alle ore 20:30. L’ingresso è gratuito previa prenotazione A QUESTO LINLK
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