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No a obbligo regime Iva per le associazioni, così si uccide il volontariato

No a obbligo regime Iva per le associazioni, così si uccide il volontariato

Ci risiamo, anche quest’anno con la manovra di bilancio provano a far passare le Associazioni del Terzo Settore da un regime di esclusione Iva a uno di esenzione per i servizi prestati e i beni ceduti dagli enti nei confronti dei propri soci. Le realtà del volontariato verrebbero così penalizzate, perché dovranno entrare in un sistema di rendicontazione a partire dal 1 gennaio pur non svolgendo attività commerciali. Ciò obbligherebbe a sostenere costi di tenuta della contabilità Iva, oneri e ulteriori adempimenti burocratici, senza peraltro evidenti vantaggi per l’erario.
Dopo il difficile cammino della Riforma, che ha significato per molte piccole realtà di volontariato la chiusura con conseguenti gravi perdite per il tessuto sociale già così duramente provato dalla pandemia, non si può gravare ulteriormente sulle nostre associazioni e di mettere a rischio la loro sopravvivenza.
Ci uniamo a quanto già dichiarato dalle Acli nazionali che si son dette basite da questo tentativo: “Si continua di fatto a trattare le formazioni sociali come fossero una subordinata della Pubblica Amministrazione o, peggio, di qualche area politica, pensando si debbano adeguare in silenzio agli improvvisi e paradossali cambi di umore del potere”.
Ci auguriamo così che l’Articolo 5, nei commi da 15-bis a 15-quater, del DL Fiscale venga soppresso. Il terzo settore va sostenuto, valorizzato, non colpito sperando di far cassa!

Il Presidente Provinciale

Gianluca Meis

La Vice Presidente Provinciale

Anna – Rita Di Muro

Immagine: Festa del Volontariato Padova in Prato della valle